Le attuali raccomandazioni per lo screening per l’osteoporosi potrebbero portare a non identificare due terzi delle donne a rischio tra i 50 e i 64 anni. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of Bone and Mineral Research. Attualmente sono sottoposte a controlli di routine per valutare la densità ossea le donne over 65. Non sono invece ancora chiari i modelli da seguire per la fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni. In questo studio i ricercatori hanno valutato le attuali strategie di screening raccomandate dalla US Preventive Services Task Force, il gruppo di esperti indipendenti nominati dal governo federale USA per rivedere e consigliare i programmi di prevenzione. I risultati hanno dimostrato che le attuali metodiche di screening potrebbero identificare solo il 34 per cento delle donne tra 50 e 64 anni che in realtà hanno la densità minerale ossea compromessa in modo compatibile con l’osteoporosi. Questo porterebbe a non identificare due terzi delle potenziali candidate per la terapia dell’osteoporosi. Opportunità mancate, queste, per diminuire il rischio di frattura in donne a rischio.
GNM
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