Priorità nelle agende politiche sanitarie, attenzione alla qualità di vita sociale ed economica del paziente, e aumento dei fondi per la ricerca. Questi i punti principali delle raccomandazioni emerse al termine della “EU Presidency Conference on Rheumatic and Musculoskeletal Diseases”, l’assemblea organizzata dalla presidenza belga dell’Unione Europea in collaborazione con EULAR (European League Against Rheumatism) il 19 ottobre a Bruxelles.
Alla conferenza hanno partecipato delegati dei governi degli Stati membri dell’Unione Europea, associazioni dei pazienti ed esponenti del mondo accademico e politico, riuniti per concordare nuove strategie per migliorare la gestione e la prevenzione delle malattie reumatiche e muscolo-scheletriche.
Solo in Europa le persone colpite da queste patologie sono più di cento milioni. “Un costo enorme in termini sociali ed economici, sia per i pazienti, sia per i governi e sistemi sanitari nazionali”, ha ricordato il presidente dell’Eular Paul Emery: “Le malattie reumatiche e muscolo-scheletriche devono quindi essere considerate come uno dei più importanti problemi europei della sanità pubblica”.
In particolare, la conferenza ha sottolineato il bisogno di garantire al paziente pieno diritto per l’accesso alle cure e per il mantenimento del posto di lavoro, adattandolo, se necessario, alle esigenze del malato. Non solo: infatti la figura del paziente deve essere considerata centrale anche nelle fasi di disegno e progettazione dei servizi di assistenza a lui dedicati.
I partecipanti alla conferenza hanno poi messo in risalto come, per contrastare la diffusione e l’avanzamento di queste malattie, sia fondamentale un’opportuna strategia di prevenzione precoce, fondata sulla distribuzione sul territorio europeo di un numero sufficiente di centri specializzati e medici specialisti. Tra le raccomandazioni emerse dal meeting anche quella di garantire cure standard per le patologie reumatiche e muscolo-scheletriche in tutta Europa, e terapie in accordo ai trattamenti basati sulle evidenze.
Infine è stato ricordato come ci sia ancora un urgente bisogno, da parte delle istituzioni europee e dei paesi membri dell’UE, di finanziare la ricerca clinica e di base per comprendere meglio le cause di queste malattie, per migliorarne la prevenzione e le strategie terapeutiche.