17 Maggio 2013

Un nuovo farmaco per il lupus eritematoso

Un nuovo farmaco per il lupus eritematoso

Sebbene siano ormai diversi i trattamenti disponibili per la cura del lupus eritematoso cutaneo, a tutt’oggi circa un terzo dei pazienti non risponde ai farmaci, o subisce ricadute della malattia. In questi casi, una nuova opzione terapeutica potrebbe essere il lenalidomide, un farmaco immunomodulatore attualmente utilizzato nella cura dei mielomi e di altri tipi di tumore.

Un nuovo studio dell’istituto di ricerca spagnolo Vall d’Hebron, pubblicato sulla rivista Arthritis Research & Therapy, ha dimostrato infatti che il farmaco è in grado di migliorare la condizione dei pazienti già a due settimane dall’inizio della terapia, presentando al contempo pochissimi effetti collaterali. 

Il lupus eritematoso è una malattia infiammatoria autoimmune cronica, che nella forma cutanea, la più comune, presenta caratteristiche lesioni della pelle di forma circolare (meglio dette anulari), spesso localizzate sul viso dei pazienti. Alcuni studi precedenti avevano analizzato l’uso del talidomide per il trattamento dei pazienti che non rispondono alle terapie standard, ma sebbene le ricerche avessero dimostrato l’efficacia della molecola, i suoi pesanti effetti collaterali ne precludevano l’adozione come terapia di lunga durata.

Il nuovo studio ha valutato quindi l’efficacia del lenalidomide, un farmaco derivato dal talidomide, che in molti ritenevano potesse rappresentare un’alternativa meno tossica ma altrettanto efficace. I ricercatori spagnoli hanno trattato con il nuovo farmaco 15 pazienti con lupus eritematoso cutaneo che non avevano risposto alle cure tentate in precedenza, seguendone il decorso clinico per un periodo compreso tra i 7 e i 30 mesi. Al termine dello studio, solo un paziente non ha ricavato miglioramenti dalla terapia, e la maggior parte dei partecipanti, l’86%, ha mostrato una risposta completa al farmaco, ovvero la scomparsa di tutti i sintomi.

Lo studio ha dimostrato inoltre che il farmaco, oltre ad essere estremamente efficace, è anche molto ben tollerato dai pazienti. Solo due dei partecipanti allo studio hanno infatti riportato effetti collaterali, che sono comunque spariti dopo la sospensione del trattamento. “Se confrontiamo il nostro studio con alcuni, più piccoli, svolti in precedenza, la percentuale di effetti collaterali riportati dai pazienti è estremamente ridotta. Questo potrebbe essere dovuto alla dosi estremamente basse di farmaco da noi utilizzate”, spiega Josep Ordi-Ros, primo autore dello studio. “Nonostante le basse dosi, il farmaco ha dimostrato comunque una grande efficacia nel ridurre le lesioni causate dalla malattia, paragonabili a quelle del talidomide, ma con una tossicità molto minore”.

Lo studio spagnolo è particolarmente significativo per via del lungo periodo per il quale sono stati seguiti i pazienti, e i ricercatori ritengono quindi che il prossimo passo sia ora quello di testare il farmaco in un trial più ampio, che aprirebbe le porte al suo impiego clinico.

Fonte: http://arthritis-research.com/content/14/6/R265

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