Etoricoxib è un antiinfiammatorio che agisce inibendo la ciclo-ossigenasi-2 (Cox2), l’enzima responsabile del dolore e dell’infiammazione. Il farmaco (nome commerciale Arcoxia), è stato sviluppato da Merck per il trattamento sintomatico dell’osteoartrosi, dell’artrite reumatoide e del dolore e dei segni di infiammazione associati all’artrite gottosa acuta. Ora però è stato autorizzato anche nel trattamento sintomatico della spondilite anchilosante.
L’estensione delle indicazioni si basa sui risultati di uno studio clinico, randomizzato, controllato con placebo, della durata complessiva di 52 settimane. Lo studio ha confrontato Arcoxia, ai dosaggi di 90 e 120 mg in monosomministrazione giornaliera, con naprossene 1000 mg (500 mg due volte al giorno), il massimo dosaggio raccomandato per l’uso nel lungo termine.
Nello studio, Arcoxia ha mostrato di fornire miglioramenti significativi sul dolore a livello della colonna vertebrale, sull‘infiammazione, sulla rigidità e sulla funzionalità. Il beneficio clinico della terapia è stato osservato già al secondo giorno di terapia ed è stato mantenuto per l’intero corso del periodo di trattamento di 52 settimane.
Più specificatamente, Arcoxia ha mostrato di essere significativamente più efficace del naprossene (p<0,05) in tutti gli end point di efficacia valutati. Arcoxia, inoltre, ha mostrato generalmente un buon profilo di sicurezza e tollerabilità. Poiché non sono state evidenziate differenze significative in termini di efficacia tra i due dosaggi in studio, per il trattamento della spondilite anchilosante è stato scelto il dosaggio di 90 mg in monosomministrazione giornaliera.