Nonostante trattamenti precoci e aggressivi, i pazienti colpiti da artrite reumatoide (AR) hanno un’aspettativa di vita inferiore rispetto al resto della popolazione, e una delle prime causa di morte tra loro è il cancro. Tuttavia, contrariamente a quanto sospettato finora, questo non è dovuto a una disparità nell’accesso ai programmi di prevenzione, come gli screening. A dirlo è uno studio del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicato su Arthritis & Rheumatism.
I ricercatori hanno esaminato i rapporti di una delle principali società di assicurazioni statunitense. In questo modo hanno potuto confrontare i tassi di screening per il tumore al colon, al seno e alla cervice in persone con e senza artrite reumatoide.
Le analisi non hanno mostrato grandi differenze tra i due gruppi. Al contrario, un’attività di screening più frequente è emersa proprio nelle cartelle dei pazienti colpiti da AR: tra tutti i partecipanti di oltre 50 anni, il 12 per cento dei pazienti con artrite reumatoide e solo il 10 per cento degli altri si era sottoposto almeno una volta l’anno a una colonscopia; inoltre, le pazienti con AR avevano più probabilità di eseguire annualmente un pap test, una mammografia e un esame per il sangue occulto nelle feci rispetto alle altre donne.
“I nostri risultati indicano che i pazienti con artrite reumatoide si sottopongono regolarmente a screening per la prevenzione dei tumori, come raccomandato dall’American Cancer Society”, conclude Seoyoung Kim, responsabile della ricerca. “I tassi di screening sono paragonabili a quelli della popolazione generale, in contrasto con quanto emerso da altri studi che però non avevano mai comparato i tassi di screening tra pazienti con artrite e individui non colpiti dalla malattia”.