Si chiama teriparatide, ed è l’equivalente farmaceutico dell’ormone paratiroideo umano, attualmente impiegato per la cura dell’osteoporosi; ma presto potrebbe essere utilizzato anche per contrastare i sintomi dell’osteoartrite. È quanto sostengono i ricercatori guidati da Erik Sampson dell’University of Rochester Medical Center (Usa), che hanno testato le proprietà terapeutiche di questo composto in alcuni modelli animali di osteoartrite.
Lo studio è stato pubblicato su Science Translational Medicine. Attualmente le terapie per questi malati reumatici sono piuttosto limitate e si concentrano sulla somministrazione di antiinfiammatori e antidolorifici, ricorrendo agli interventi chirurgici di sostituzione delle cartilagini nei casi più gravi. L’idea di partenza degli scienziati era quella di capire se il teriparatide, oltre ad agire sulle ossa, potesse avere degli effetti benefici anche sulla cartilagine, la porzione di tessuto connettivo cronicamente danneggiata nelle persone che soffrono di osteoartrite. Alcuni studi condotti sugli animali in passato avevano infatti dimostrato che l’ormone paratiroideo riesce ad aumentare la produzione di condrociti, le cellule che costituiscono la cartilagine.
Per testare le proprietà del farmaco nella malattia reumatica, i ricercatori hanno quindi somministrato il teriparatide ad alcuni topi con osteoartrite, ogni giorno per un mese. Trascorso il tempo dei trattamenti, gli scienziati hanno quindi analizzato lo stato di salute della articolazioni negli animali, scoprendo che chi aveva ricevuto il farmaco aveva cartilagini più spesse e meno danneggiate rispetto al gruppo dei controlli non trattati. Un miglioramento che toccava valori del 37%.
Come spiegano i ricercatori, avere a disposizione un farmaco con queste caratteristiche, e già approvato dalla Food and Drug Administration (l’agenzia responsabile della sicurezza degli alimenti e dei medicinali negli Stati Uniti), rappresenta un buon punto di partenza per l’inizio di un trial clinico nei malati di osteoartrite.
Riferimenti: Science Translational Medicine DOI: 10.1126/scitranslmed.3002214