23 Dicembre 2009

Un passo avanti per Ocrelizumab

Un passo avanti per Ocrelizumab

Ocrelizumab, un anticorpo umanizzato che colpisce in modo selettivo i CD20, le proteine di membrana dei linfociti B, ha dimostrato di essere efficace nel migliorare i segni e i sintomi dell’artrite reumatoide in pazienti con una risposta inadeguata al metotressato.

Lo ha annunciato la casa farmaceutica Roche, insieme alla divisione americana Genentech e il partner Biogen Idec: “crediamo che ocrelizumab abbia il potenziale per offrire un’opzione terapeutica differenziata per i pazienti che non rispondono alla terapia standard”, ha detto William Burns, Ceo della Pharma Division della multinazionale svizzera. 

L’ottimismo deriva dai risultati finali di Stage, uno studio internazionale randomizzato e in doppio cieco di Fase III, controllato con placebo, condotto su 1015 pazienti con artrite reumatoide sui quali la terapia a base di metotressato non aveva avuto effetti significativi. I risultati definitivi della ricerca verranno resi noti nella prima metà del 2010. Ma i ricercatori che hanno seguito il trial hanno già descritto a grandi linee il miglioramento ottenuto sia a 24 che a 48 settimane nei segni e sintomi della malattia grazie alla combinazione di ocrelizumab (200 e 500 mg) e metotressato, rispetto a quello ottenuto con il solo metotressato.

Questo anticorpo totalmente umanizzato dovrebbe essere caratterizzato da una minor immunogenicità e da una tollerabilità potenzialmente superiore. In effetti, per quanto riguarda il profilo di sicurezza del farmaco, in generale le reazioni avverse si sono rivelate comparabili nei due gruppi, quello trattato con l’associazione di metotressato e ocrelizumab e quello trattato con placebo, tranne che per le infezioni gravi, che sono state invece più frequenti nel primo gruppo.

Ocrezulimab, che permette di trattare altre malattie autoimmuni debilitanti, come il lupus sistemico eritematoso e la sclerosi multipla, è attualmente al centro di altri tre studi di fase III – SCRIPT, FILM e FEATURE – su tre diverse popolazioni di pazienti con artrite reumatoide. Se il programma di sviluppo clinico dovesse avere esito positivo, il lancio del farmaco in Europa e negli Stati Uniti dovrebbe avvenire nel secondo trimestre del 2012.

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